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Tinea corporis

La Dermatologia > Dermatologia medica

La Tinea è il fungo della pelle per antonomasia. Si tratta della micosi superficiale della pelle più comune, dopo la Pitiriasi Versicolor, alle nostre latitudini. Viene trasmessa direttamente o indirettamente da animali, solitamente cani o gatti, all'uomo; più difficile è la trasmissione diretta da uomo a uomo. Ha una stagionalità spiccata nel periodo estivo, non tanto legata a particolari condizioni microclimatiche cutanee come nel caso della Pitiriasi Versicolor, ma dovuta alla maggiore esposizione di parti di cute scoperte durante il periodo estivo.
L'agente responsabile è un dermatofita, cioè un parassita della pelle. I più comuni sono il genere Microsporum e il genere Tricophiton.
La malattia si presenta dapprima come un "brufolo", che più o meno velocemente si allarga in maniera centrifuga, lasciando progressivamente intatta la cute al centro; ne deriva così una lesione ad "anello" molto caratteristica.
Il prurito è il sintomo predominante, spesso intollerabile e, con il grattamento, causa di disseminazione delle spore del fungo e quindi della comparsa di altre lesioni.
Non sono rare lesioni disseminate su ampie zone del corpo, soprattutto nei bambini o negli immunocompromessi, a volte anche soltanto in chi ha trascurato la malattia per lungo tempo. L'utilizzo non infrequente di creme al cortisone su queste lesioni causa la trasformazione di queste chiazze, che assumono aspetti meno identificabili e per questo prendono il nome di Tinea incognita.

La diagnosi, spesso già evidente clinicamente, può essere confermata per mezzo di un esame colturale delle squame di cute interessata dalla malattia (quelle del bordo dell'anello), esame che diventa ancora più importante per la scelta della terapia. Molto importante anche la diagnosi attraverso l'esposizione della lesione alla luce di Wood, che rivela fluorescenza di colore diverso a seconda del fungo, ma consente comunque una buona delimitazione della lesione e di svelare eventuali zone infette non ancora visibili a occhio nudo.
La terapia si basa sempre, al giorno d'oggi, su farmaci che si somministrano per bocca, essendo detti farmaci ormai tranquilli e non pericolosi ne' per lo stomaco ne' per il fegato. A volte però, su lesioni singole e recenti, è sufficiente applicare una crema antimicotica. Importante è la disinfezione dei capi di abbigliamento venuti a contatto con le lesioni e, nel caso di contatti con animali, il controllo veterinario degli stessi. A tale proposito ritengo importantissimo il contributo che porta a questo argomento il Dr. Danilo Canepa, Medico Veterinario, nella pagina seguente in cui tratta la Tinea dalla parte dell'animale: troppo spesso infatti ricorrono inesattezze sulla trasmissione della malattia dall'animale all'uomo, e spesso non ci si rende conto che il proprio animale domestico, spesso appena raccolto per strada e ospitato in casa, è malato.

D.: Si tratta di una malattia infettiva ?

R.: Si, ma la trasmissione, che avviene da animale a uomo, è difficile da uomo a uomo; la possibilità però esiste: è necessario fare attenzione ai contatti con la zona interessata da parte di bambini o anziani o malati.


D.: Posso infettare il mio cane ?

R.: Come spiega il Dr. Canepa nella sua tesina, la trasmissione uomo-animale è assolutamente eccezionale, per non dire impossibile.

D.: Quanto tempo occorre per guarire ?
R.: Una buona terapia per bocca rende il fungo non più infettivo ne' attivo in 5-7 giorni; la risoluzione completa della malattia richiede un paio di settimane, e l'esito estetico, consistente in una chiazza più o meno arrossata, può a volte durare anche più di un mese.


Ti interessa conoscere la malattia nell'animale ?
Leggi qui la spiegazione del Dr. Danilo Canepa, Medico Veterinario

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